L’obiettivo di un attentato è quello di uccidere il più persone possibile. Ma ci sono dei motivi che fanno si che ci siano così tante vittime per via di un attentato terroristico.
ATTENTATORE
Durante una rapina, un rapinatore ha come obiettivo quello di rubare più soldi possibile e di riuscire a scappare senza essere preso. Molto semplice.
Se la situazione gli sfugge di mano, o se tenta di resistere ad un incursione della polizia, potrebbero esserci anche delle vittime. Quindi la morte degli ostaggi o delle forze dell’ordine è un fattore imprevisto, un danno collaterale che i rapinatori stessi cercano di evitare.
L’attentatore, invece non ha che un unico obiettivo.
Fare più vittime possibile, anche costo di sacrificare la propria vita.
Non è possibile trattare con un’attentatore perchè semplicemente lui non vuole trattare. Fare vittime è l’unico obiettivo di un attentato terroristico.
STRUMENTI
Se si pensa ad un attentato la prima cosa a cui facciamo riferimento sono gli ordigni.
In passato gli attentatori attivavano gli esplosivi schiacciando un pulsante. Unico handicap: se gli attentatori venivano neutralizzati c’era il rischio di non poter attivare l’ordigno.
Adesso invece molto di loro il pulsante lo tengono già premuto. In questo modo, nel tentativo di neutralizzarli il pulsante verrebbe rilasciato causando così l’esplosione.
Inoltre l’esplosivo viene avvolto in frammenti di ferro, bulloni viti, trasformando così la bomba in un fucile che spara a 360 gradi.
Come se non bastasse, le armi utilizzate non sono pistole, sicuramente più facili da occultare, ma fucili d’assalto, capaci di sparare raffiche e con proiettili molto più penetranti rispetto a quelle di una piccola arma. L’obiettivo è sempre quello, fare più vittime possibili.
OBIETTIVI SENSIBILI
Gli aeroporti hanno un significato simbolico, perchè colpendo un luogo come l’aeroporto si ha la possibilità di fare vittime di qualsiasi nazionalità. Ma analizzeremo questo dato in un altro momento.
Si attaccano spesso gli aeroporti perchè qui si possono avere più vittime?
La risposta è no, perchè la massa di gente presente in un aeroporto la si potrebbe trovare anche all’interno di un centro commerciale.
Ma le aerostazioni hanno una caratteristica particolare.
Sono luoghi con delle aree “sterili”, ovvero l’accesso ad alcune zone è interdetto, o comunque molto controllato. Questo rende gli aeroporti accessibili, nell’immediato, solo da una zona ristretta e solo a determinato personale, causando quindi un rallentamento dell’intervento delle forze dell’ordine e dei soccorsi in genere.
Spesso in queste situazioni si pensa che possa essere utile soccorrere quei pazienti che a causa dell’attentato vanno in arresto cardiaco, effettuando le manovre che si imparano durante un corso BLSD. In contasti di terrorismo è quasi inutile soccorrere un paziente in arresto, bisogna occuparsi dei pazienti “salvabili”.
Per pazienti salvabili si intendono per esempio le vittime tipiche degli attentati terroristici, che spesso presentano traumatologia come amputazioni, totali o parziali, e ferite profonde, con conseguente emorragia, patologie tempo dipendenti.
Il ritardo nei soccorsi porta alla morte rapida dei soggetti convolti. Per questo motivo è utile frequentare un corso sul controllo delle emorragie