Tutti gli appartenenti ad associazioni di volontariato, avranno al possibilità di partecipare al corso di GOODFOR LAB sul controllo delle emorragie con uno sconto del 15% partecipando in un minimo di 4 persone per associazione.
L’emorragia è un killer rapidissimo. Un soggetto con un trauma che coinvolge un grosso vaso sanguigno può andare incontro a decesso in pochissimi minuti. Per questo motivo intervenire tempestivamente bloccando o tamponando un’emorragia è una manovra salvavita come le tecniche di BLSD, che tutti dovrebbero conoscere.
Trovi tutte le info cliccando sul pulsante in basso.
La benda Israeliana è un dispositivo utilizzato in emergenza per la gestione delle emorragie.
È stata inventata negli anni 80 da un medico israeliano per rendere più semplice e rapido il trattamento di una emorragia ed è stata utilizzata prima dall’esercito israeliano, e utilizzata da altri corpi militari durante la guerra in Bosnia.
La medicazione di una ferita prima dell’invenzione della benda israeliana non andava già bene?
Si andava bene, ma fare una medicazione di una ferita che presentava una grossa emorragia prevedeva l’utilizzo di tre cose
Garze, per tamponare la ferita
Benda, per fasciarla e creare pressione
Scotch, per fissare il tutto
I problemi erano 2:
avere a portata di mano questi tre componenti;
fare tutto rapidamente perchè la medicazione andava fatta in ambiente ostile;
Bisognava prima mettere la garza sulla ferita, poi prendere qualcosa per fasciare la medicazione, poi lo scotch per fissare i vari componenti. Il tutto magari sotto una pioggia di proiettili.
Così fu introdotto questo dispositivo, poi ribattezzato benda israeliana, che univa questi tre componenti in uno, permettendo la compressione costante della ferita, manovra prioritaria per il controllo delle emorragie.
La benda israeliana si trova confezionata in una confezione sottovuoto. Questo perchè deve essere priva di batteri o altri microorganismi che possano infettare la ferita e il confezionamento sottovuoto preserva la sua sterilità.
Una volta aperta avremo in mano un rotolo. Ad una estremità ci sarà davanti una garza bianca, e dietro una barra di pressione in plastica a forma di “C”. All’estremità opposta della benda ci sarà invece una bacchettina, sempre di plastica che servirò per bloccare la benda una volta effettuata la fasciatura.
Per spiegarvi come va posizionata la benda israeliana guardate questo video.
Come avete visto è molto semplice da utilizzare. Sconsigliamo vivamente l’utilizzo di questi dispositivi senza avere una profonda conoscenza delle tematiche trattate. È fondamentale esercitarsi e conoscere in quali occasioni utilizzarla. Per tale motivo vi suggeriamo dei corsi di formazione in cui viene affrontato il trattamento delle emorragie e l’utilizzo di vari dispositivi, come la benda israeliana, il tourniquet, (CAT e SOF-T, etc).
SAM Junctional tourniquet: per il controllo delle emorragie al tronco e sulle giunzioni.
Finora abbiamo parlato di tourniquet per ferite agli arti (braccia e gambe). Ma esiste un tourniquet che può essere utilizzato per ferite al torace o al bacino per esempio ed è il SAM Junctional tourniquet.
Prima di andare avanti o per approfondire l’argomento tourniquet, ti consigliamo di leggere gli altri articoli in cui parliamo del tourniquet.
I vari tourniquet (TQ) che abbiamo analizzato possono essere utilizzati su gambe e braccia, e alcuni di essi possono essere utilizzati in autosoccorso. Ovvero la stessa persona ferita può indossarli.
Tutti questi presidi però non possono essere utilizzati in caso di una ferita all’inguine ad esempio. È in caso di ferite come questa che entra in gioco il SAM Junctional Tourniquet. Lo produce un’azienda americana, qui trovate il loro sito.
Il meccanismo di funzionamento del SAM Junctional tourniquet è diverso da quelli visti sin ora, che funzionano esattamente come un lacci oemostatico andando a cingere e comprimendo l’arto in tutti i suoi punti. Mentre il SJT sfrutta come meccanismo emostatico la pressione solo in un punto.
Il SJT è costituito da una cintura.
E nel caso di una ferita a livello inguinale si indossa esattamente come una cintura, che deve essere ben stretta.
Sul punto in cui vogliamo creare pressione per bloccare l’emorragia, andremo a posizionare un disco (nella foto, a destra) che agganceremo con un velcro. Questo disco si posiziona tra la cintura e la vittima.
I dischi utilizzabili sono 2 e sono connessi ad una pompetta, simile a quella degli sfigmomanometri (misuratori di pressione), che gonfiano il disco, che creerà la pressione sul punto a monte della ferita per bloccare l’emorragia.
La descrizione del suo utilizzo è complessa. Utilizzarlo è molto più semplice.
Vi rimandiamo ad un video che spiega come si posiziona. Guarda il video.
SAM Junctional tourniquet: emorragie toraciche
Il SJT può essere utilizzato anche per ferite al torace, sotto ascellari e in prossimità della giunzione collo- spalle.
In casi come questi bisogna considerare la problematica respiratoria. La cintura in questo caso andrà fatta passare attorno al torace e non sarà possibile stringerla troppo per non compromettere la capacità respiratoria del paziente.
Il dispositivo è dotato di un’ulteriore cinghia che fungerà da bretella agganciandola su due lati della cintura.
Nella figura il disco è posizionato sul petto quasi all’altezza della clavicola.
Come avrete intuito non è un dispositivo di auto soccorso. Serve almeno l’aiuto di una persona per indossarlo correttamente.
Anche questo dispositivo necessita di un po’ di pratica.
Di seguito trovi due corsi in cui l’utilizzo di tali dispositivi viene insegnato.
Continua il nostro approfondimento sui vari tipi di tourniquets esistenti. Se hai perso la prima parte di articoli li trovi qui, e ti consigliamo vivamente di leggerli.
Oggi parleremo di 2 tipi di toruniquets a dir la verità non molto utilizzati, il RATS Tourniquet e lo STAT medical tourniquet.
RATS Tourniquet
RATS sta per Rapid Application Tourniquet System. È stato creato partendo dai suggerimenti dei militari che chiedevano un tourniquets che fosse molto rapido da utilizzare e semplice da trasportare. Sulle dimensioni effettivamente è uno dei più piccoli. È costituito da una lunga strisca simile ad una corda. Un estremità è libera, mentre l’altra ha un occhiello in cui entrano 4 dita e da un gancio metallico
RATS tourniquet: come si utilizza Si fa passare il cordino sotto l’arto e lo si chiude facendo passare l’estremità libera dentro l’occhiello. Tirando si crea una strozzatura.
Mantenendo la tensione si fanno altri giri attorno all’arto (solitamente nella gamba se ne riescono a fare circa 3. Quando il cordino è quasi finito, lo assicuriamo al gancio.
Piccolo è semplice da utilizzare, ma non molto efficace.
Qui un video dove viene mostrato il suo utilizzo da parte del suo inventore.
STAT medical tourniquet. Qui apriamo il vaso di pandora. No no e no.
Ne troverete tantissimi in vendita, a pochissimo prezzo. Coloratissimi e sicuramente semplici da usare.
Unico handicap, non valgono nulla. Il sistema di aggancio non regge e non si riesce a creare la giusta compressione.
Per semplificarvi la spiegazione di come sono costituiti vi basterà pensar alle fascette da elettricista. Il meccanismo è quello. Si infila un’estremità in una fibbia, che a scatto più tirate più si blocca a scatti.
Un’ente ha fatto un test con 24 STAT tourniquets valutando il flusso ematico con un ecografo.
Alla fine del test, 3 hanno superato il test.
Dei restanti 21, 2 si sono rotti, e gli altri non hanno bloccato il flusso sanguigno.
Traete da voi le conclusioni
Se pistola alla tempia dovessi scegliere tra questi due opterei per il RATS tourniquet, ma solo perchè l’alternativa è lo STAT tourniquet.
La nostra opinione, anche se dettata dall’esperienza, conta poco.
Quella che ci interessa maggiormente è quella del CoTCCC (Committee on Tactical Combat Casualty Care), che nelle sue linee guida raccomanda soltanto due tipologie di tourniquets:
CAT (Combat Application Tourniquet) ne abbiamo parlato qui.
SOFTT (SOF Tactical Tourniquet). Ne abbiamo parlato qui.
CONCLUSIONE
Esistono tantissimi tipi di tourniquets, ognuno con caratteristiche diverse ed efficacia diversa.
Se avete intenzione di comprarne uno vi suggeriamo di acquistarne uno tra quelli consigliati, e di buona fattura. Sono dispositivi salvavita ricordatevelo sempre.
L’utilizzo di questi dispositivi prevede una certa conoscenza della materia. Se volete approfondire, qui di seguito trovate dei corsi in cui è previsto l’insegnamento dell’utilizzo dei tourniquets e del controllo delle emorragie.
Negli ultimi anni se ne sente parlare sempre di più. Ma esattamente cosa è un tourniquet?
Un tourniquet non è altro che un laccio emostatico, ovvero un dispositivo per arrestare le emorragie. Leggendo questa spiegazione vi sembrerà di aver scoperto l’acqua fredda. Ma entriamo più nello specifico.
Se la parola laccio emostatico vi ha portato alla mente quello in foto,siete fuori strada.
Il tourniquet ha l’obiettivo di arrestare completamente il flusso sanguigno. Con quello in figura al massimo potrete rallentare di poco la fuoriuscita del sangue.
Il Tourniquet è uno strumento salvavita, serve per arrestare un’emorragia che se abbondante può portare alla morte per dissanguamento in pochi minuti.
Ne esistono di vari tipi. Con metodi e ambiti di applicazione diversi. Abbiamo per questo creato una guida alle varie tipologie di tourniquets.
Ti consigliamo di leggerla dall’inizio per avere un quadro completo. Inizia cliccando qui.
Se invece sai giù cosa è e vuoi imparare ad utilizzarlo possono interessarti questi 2 corsi:
Corso controllo emorragie -> clicca qui
Corso medicina tattica->clicca qui
Tourniquet SOF-T e MAT tourniquet per il controllo delle emorragie
In un post precedente vi abbiamo parlato di 2 tipi di tourniquets: il CAT e lo SWAT. trovi il post cliccando qui. Se sei capitato su questa pagina per caso e non sai cosa è un tourniquet ti consigliamo di iniziare la lettura da qui.
In questo post analizzeremo altri 2 tipi di tourniquet. Il SOF-T e il MAT
SOF-T Tourniquet
SOF-T è l’acronimo di SPECIAL OPERATIONS FORCES TOURNIQUET
Il meccanismo di funzionamento è molto simile a quello del CAT Tourniquet. Come il CAT, anche il SOF-T è dotato di un bastoncino che ruotando stringe la cinghia andando così ad arrestare il flusso sanguigno.
il SOF-T è meno semplice da usare in caso di auto soccorso specialmente negli arti superiori. Il SOFT è dotato di una fibbia metallica, alla quale si aggancia una estremità della fascia. Inquesto modo la cighia si chiude attorno all’arto e può essere serrata con la rotazione del bastoncino.
Un’altra grande differenza è che il CAT ha un velcro pre bloccare il cinghiaggio, mentre il SOF-T ha una fibbia che stringe (molto simile a quella degli zaini.)
Altra differenza è che il bastoncino una volta ruotato non viene assicurato ad un gancio aperto tipo quello del CAT, ma va infilato in un triangolino che ne impedisce la rotazione.
Il SOF-T è insieme al CAT uno dei migliori tourniquet come efficacia nel controllo delle emorragie.
MAT (mechanical advantage tourniquet)
Il MAT dal punto di vista dell’auto soccorso è molto utile. Semplice da applicare e da serrare. È dotato di un gancio per agganciare la fibbia.
Ha una forma a C, rigida e poi la cinghia. La parte a C viene poggiata sull’arto e si assicura agganciando un’estremità all’altra.
La sua caratteristica peculiare è un sistema meccanico posto sulla fascia. C’è infatti una leva, collegata a dei tiranti, che va ruotata (come quando si da la carica ad una sveglia). La rotazione stringe il bracciale fino ad arrestare l’emorragia.
Anche in questo dispositivo è presente uno spazio dove annotare l’ora di applicazione del tourniquet.
L’utilizzo di questi dispositivi è semplice, ma ci sono delle nozioni che devi apprendere e avrai bisogno di molto esercizio pratico.
Di seguito due corsi in cui l’utilizzo di questi presidi viene insegnato, a livello teorico e pratico.
Con gli anni, il tourniquet, è diventato un vero dispositivo salvavita che è entrato a far parte della dotazione, prima dei militari, poi dei sanitari, e adesso alla popolazione in genere.
L’emorragia è una delle più frequenti cause di morte, specialmente in ambito militare. Ma se parlate con chi vi sta intorno sicuramente a qualcuno di loro sarà capitato, di aver assistito ad incidenti in cui cui la vittima, a seguito di un taglio o di un trauma ha perso molto sangue, a lavoro, in un incidente domestico o stradale.
Per “curare” un’emorragia, la manovra di primo soccorso più raccomandata è il tamponamento della ferita. In ambito militare però, tamponare una ferita è molto complesso per 2 ragioni.
La prima è che servono 2 mani per tamponarla correttamente, quindi chi tampona non può fare altro avendo entrambe le mani occupate.
Il secondo motivo è che spesso ci si trovava sotto il fuoco nemico, quindi restare fermi in un punto è ovviamente un modo per andare in contro a morte certa.
Brutto dirlo, ma meglio un morto che due.
Per questo fu perfezionato uno strumento antichissimo, il laccio emostatico, rendendolo di facile utilizzo e applicazione: il tourniquet.
“Un’emorragia massiccia incontrollata può portare alla morte in pochi minuti. Bisogna intervenire”
Il tourniquet nasce come strumento di autosoccorso. Ne esistono diversi tipi, alcuni facilmente applicabile anche dal ferito stesso (auto soccorso appunto) altri in cui è necessario l’aiuto da parte di un soccorritore. Negli ultimi anni si è cominciato ad applicarlo anche in ambito civile, in situazioni a rischio di ordine pubblico, o contesti poco permissivi.
Come è fatto un tourniquet?
Spiegare come è fatto un tourniquet è molto complesso perchè ne esistono vari tipi e con un diverso funzionamento. Ci avete contattato in molti per avere delucidazioni sui vari tipi di tourniquet. Abbiamo quindi pensato di creare una guida ai vari modelli. Quello in foto è il CAT, uno dei più utilizzati.
L’uso del tourniquet prevede la conoscenza di alcune manovre e gli ambiti di utilizzo. Sconsigliamo vivamente di acquistarne uno e utilizzarlo senza prima averne approfondito il suo utilizzo (punto di applicazione, durata dell’applicazione, etc.). Esistono diversi corsi, Cliccando qui oppure qui troverete due in cui si affronta l’uso del tourniquet.
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