Tragedia di Seul: i soccorsi nella maxi emergenza

ambulanze seul con molti feriti

Più o meno tutti abbiamo visto le immagini di quello che è accaduto a Seul in occasione di una parata di Halloween. Per semplificare, quello che è successo è che centinaia di migliaia di persone si sono riversate nelle strade, e hanno attraversato tra le altre una strada con una strettoia. La pressione di questa folla ha iniziato a schiacciare le persone contro le pareti e al suolo generando panico e fuggi fuggi generale.

Il bilancio al momento è di 153 morti e 82 feriti

Tragedia di Seul: cosa è una maxi emergenza

In gergo tecnico quello di Seul è stato un MCI: Mass Casuality Incident, un evento travolgente, che genera più pazienti di quanto le risorse disponibili localmente possano gestire utilizzando le procedure di routine. Ovvero non ci sono, almeno nell’immediato, abbastanza operatori o logistica per soccorrere adeguatamente tutte le vittime.

I MCI possono verificarsi in conseguenza ad un’ampia varietà di eventi: disastri (sia naturali che provocati dall’uomo), attacchi terroristici, collisioni di veicoli a motore, o manifestazioni come è stato per la strage di Seul.

La caratteristica di un MCI è il numero di vittime elevato, sufficiente per mettere in crisi il normale funzionamento dei servizi sanitari come ad esempio il servizio di Emergenza Urgenza 118 e i Pronto Soccorso.

E’ necessario ricordare che durante questi eventi il 118 non può dedicarsi esclusivamente al MCI, perchè nel resto del territorio servito, ci sarà comunque da gestire la quotidianità, l’ “ordinario” ovvero il soccorso a tutte le persone che accusano malori o sono vittime di altri incidenti e che meritano in egual modo di essere soccorsi.

Obiettivo del soccorso in caso di MCI

L’obiettivo primario in una situazione di un MCI o maxi-emergenza è quello di favorire
la sopravvivenza immediata del maggior numero di vittime con le risorse
disponibili.

Per semplificare, di fronte ad una vittima le cui probabilità di sopravvivenza sono
minime e che richiede l’utilizzo del 20% delle risorse disponibili, si privilegia il
trattamento di altri 10 feriti in condizioni meno compromesse e che
potrebbero peggiorare se non subito assistiti.

E’ un discorso eticamente difficile ma suffragato dal semplice ragionamento che ci porta a concludere che si potrebbero salvare dieci vite contro una.

Medicina delle catastrofi

La medicina delle catastrofi, di cui GOODFOR LAB è centro di formazione accreditato, prevede 3 strumenti per l’organizzazione dei soccorsi: strategia, logistica e tattica.

  • Strategia: è la definizioni del piano di soccorso
  • Logistica: che comprende il computo di personale, mezzi, dispositivi e strumenti per poter rendere operativo il piano
  • tattica: la messa in pratica del piano e l’esecuzione dei soccorsi

Fase della catena dei soccorsi in maxi emergenza

Fase di allarme

è la fase in cui viene ricevuta la notifica dell’evento. Fondamentale in questa fase è il ruolo degli operatori dei vari organi preposti (118, Vigili del Fuoco, Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Guardia costiera). In questa fase c’è già un’operatività interforze ovvero la centrale che riceve la prima telefonata, supponiamo il 118, dovrà valutare quale risorse inviare inizialmente e capire quali altri enti è necessario coinvolgere, per esempio le forze dell’ordine per la gestione della viabilità se compromessa o per organizzare problematiche di ordine pubblico.

Fase di intervento

In questa fase giungono sul posto i primi mezzi che dovranno dimensionare l’evento. Ovvero capire cosa è accaduto, valutare il numero di feriti e le problematiche possibili delle vittime (schiacciamento, intossicazione, politraumi, etc)

Fase di medicalizzazione

viene fatta traite un primo triage delle vittime, che non è il triage che ad esempio viene effettuato in pronto soccorso. Per il semplice fatto che visto il numero di vittime, non si può “perdere troppo tempo” con un singolo paziente.

Pur considerando 1 minuto di valutazione e triage per ogni paziente. Questo vuol dire che delle centinaia di vittime coinvolte, il trentesimo paziente verrebbe valutato dopo ben 30 minuti.

In questui casi si effettua Lo “sweeping triage” letteralmente Triage ampio (sweep vuol dire spazzare). Il significato è fare un triage che raccolga i codici colore in gruppo, rapidamente, come quando si passa una scopa.

In questo modo si riesce in poco tempo a Triagiare molti feriti e attribuendo un primo codice colore che ne identifica la gravità.

In questa fase di medicalizzazione viene anche individuata una zona di raccolta delle salve e il PMA per poi centralizzare i pazienti dove opportuno

Fase di coordinamento

Questa fase inizia con l’arrivo sul posto del DSS – Direttore dei Soccorsi Sanitari. In realtà la figura del DSS è assolta dal primo sanitario che giunge sulla scena, in attesa dell’invio sul posto di un professionista esperto in quel ruolo. Il DSS insieme alle altre figure direttive come il DTS – direttore tecnico dei soccorsi (vigili del fuoco) insieme ad un rappresentante qualificato della Polizia di Stato creeranno il PCA (posto di comando avanzato)

Fase di ricovero delle vittime

Si attiva l’evacuazione delle vittime verso gli ospedali più idonei al trattamento di quel paziente. In questa fase gli ospedali sono stati allertati e devono aver attivato il PEIMAF (clicca qui per approfondire l’argomento PEIMAF)

Fase intraospedaliera

Gli ospedali pre allertati hanno attivato il peimaf e creato o liberato posti letto e possono accogliere i pazienti.

Soccorsi in maxi emergenza: il caso di Seul

Una delle immagini che più ci ha colpito nei video che sono circolati in queste ore sono state quelle relative ai numeroso soccorritori occasionali che eseguivano il massaggio cardiaco alle vittime.

In particolari ci ha colpito un commento molto popolare il cui contenuto era qualcosa del tipo: “meno male che in corea sono in grado di eseguire la rianimazione cardio polmonare, chissà quante persone hanno salvato!”

Purtroppo non è così. In un contesto come quello della strage di Seul, quando vengono assegnati i codici colore per gravità, i famosi verde giallo rosso o nero, esiste anche il codice blu. Che in un pronto soccorso, o in un’ambulanza del 118 non sentirete, giustamente, mai pronunciare.

Il codice blu significa paziente non salvabile. In un contesto ordinario verrebbe trattato come un codice rosso. In una maxi emergenza la sua gravità delle sue lesioni è talmente alevata, che a causa delle scarsità di uomini e mezzi, si decide di rivolgere le cure a pazienti gravi ma che hanno maggiori possibilità di sopravvivenza.

Come detto in apertura, è un discorso eticamente difficile ma suffragato dal semplice ragionamento che ci porta a concludere che si potrebbero salvare dieci vite contro una.

Prevenzione e gestione dell’incidente aeronautico

copertina libro maxi emergenza aeroportuale

LA MAXI EMERGENZA IN AEROPORTO

La gestione delle maxi emergenze in generale richiede molta preparazione.
La gestione delle maxi emergenze in aeroporto presenta delle ulteriori difficoltà vista la “natura” del luogo dell’evento.

Maxi – emergenza: prevenzione e gestione dell’incidente aeronautico

Abbiamo avuto l’opportunità di leggere in anteprima il manuale, scritto dal dott. Gaetano Dipietro, direttore della Centrale Operativa 118 di Bari e BAT, e dall’ ing. Cosima Nastasia, safety manager di Aeroporti di Puglia.

La nostra lettura era “viziata” dai numerosi eventi formativi organizzati presso il nostro centro di formazione, circa la gestione delle maxi emergenze, e dalle diverse esercitazione a cui abbiamo partecipato, organizzate da Aeroporti di Puglia

 

Il manuale si può dividere idealmente in 2 sezioni:

  • la prima relativa al soccorso sanitario vero e proprio: quali sono le principali difficoltà in caso di interventi di questo tipo, dove possono essere coinvolti un gran numero di pazienti il tipo di lesioni,
  • la seconda dove si entra nel dettaglio del mondo aeroporto, con le sue regole, le sue criticità e il suo essere un luogo sensibile, con le sue regole, accessi regolamentati nella zona sterile, varchi doganali, viabilità complessa con zona ad accesso limitato, coordinamento tra i vari enti come ENAC, ENAV, Polizia di Frontiera e la problematica legata al dirottamento su altri aeroporti dei voli in arrivo in caso temporanea chiusura dell’aerostazione in caso di incidente.

Una lettura che consigliamo a chiunque si occupi di soccorso ed emergenza sanitaria e che per motivi lavorativi potrebbe trovarsi nella situazione di dover intervenire in caso di maxi emergenza in aeroporto come Associazioni di volontariato e forze dell’ordine, e ancor di più a chi in aeroporto ci lavoro: enti di vigilanza, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, personale di bordo.

Dove acquistare il libro

Chi fosse interessato all’acquisto del libro lo può acquistare sulla pagina Seed Editore, e su Amazon cliccando qui.

Maxi Emergenza: Prevenzione e Gestione dell’incidente aeronautico
Gaetano Dipietro – Mina Nastasia
Seed Editore

Incidente maggiore e catastrofe: le differenze

INCIDENTE MAGGIORE E CATASTROFE: 2 EVENTI DIVERSI

In entrambi i casi si parla di maxi emergenza, ma tra incidente maggiore e catastrofe esiste una netta distinzione. Sono 2 tipi di eventi diversi, con modalità di intervento altrettanto differenti.

MAXI EMERGENZA

Una maxi emergenza può essere un incidente maggiore o una catastrofe.
Con il termine maxi emergenza si identifica un evento che scatena un improvviso sconvolgimento della consueta e quotidiana attività di soccorso. Immaginate un qualsiasi giorno dell’anno, con i classici interventi da parte di forze dell’ordine, vigili del fuoco, 118 etc, quando all’improvviso arriva una telefonata in cui si da l’allarme per un evento che ha coinvolto circa 50 persone.

Da un secondo all’altro ci si trova improvvisamente con un grosso evento da gestire, dovendo garantire comunque il servizio di soccorso ordinario, ovvero chi ha un arresto cardiaco, un infarto, o qualsiasi altro tipo di emergenza.

INCIDENTE MAGGIORE

Un incidente maggiore si definisce tale quando le strutture di soccorso sono integre. Ovvero a seguito dell’allerta sono disponibili e pronti a muovere.

Il numero dei feriti non è superiore a 50, e il luogo dell’evento è ristretto geograficamente, cioè non ha un’eccessiva estensione territoriale.

Infine, la durata della gestione dell’incidente maggiore è non superiore alle 24 ore.

Per fare qualche esempio, un incidente maggiore può essere un incidente ferroviario, o un maxi tamponamento di grande entità con molti feriti.

CATASTROFE

La catastrofe presenta diverse differenze rispetto all’incidente maggiore. È un evento improvviso che ha grosse conseguenze sulla collettività (cosa che l’incidente maggiore non implica). La maggior parte delle volte è legata ad eventi naturali, come terremoti, alluvioni, uragani, etc, ma può essere di carattere tecnologico (come un incidente industriale di grosse dimensioni ad esempio) o di tipo conflittuale/sociologico (epidemie, terrorismo, etc.).

I soccorsi non sono immediatamente disponibili, perchè possono essere coinvolti direttamente (a seguito di un sisma, può crollare la caserma dei vigili del fuoco, per es.) o comunque le strade e i ponti non sono percorribili, quindi i soccorsi sono disponibili, ma non riescono a raggiungere i feriti.

Ha un estensione territoriale vasta, e anche l’allerta può coinvolgere città o regioni diverse da quelle dell’evento. Esempio, a causa di un sisma i feriti possono essere portati in ospedali in altre città  o in una regione limitrofa.

Ha un’estensione temporale superiore alle 24 ore.

CONCLUSIONE

Spesso i due termini, incidente maggiore e catastrofe vengono scambiati o usati in maniera impropria, ma come avete avuto modo di leggere sono molto diversi tra loro e prevedono una logica del soccorso molto diversa. Per approfondire il tema potrebbe interessarti il nostro corso sulla gestione dell’incidente maggiore. Lo trovi cliccando qui.

Ti suggeriamo anche di visitare il sito AIMC – Associazione Italiana Medicina delle Catastrofi.

METHANE e INCIDENTE MAGGIORE

scenario nbcr

Nell’eventualità di una una maxi emergenza è molto facile farsi prendere dal panico e spesso si tende a dare tantissime informazioni, spesso confuse e che nelle prime fasi possono risultare inutili.
L’acronimo METHANE ci viene in aiuto in caso di incidente maggiore, circa le informazioni da dare e in quale ordine farlo.

METHANE è un acronimo molto semplice da utilizzare in caso di incidente maggiore, per ricordarsi cosa, e in quale ordine dare le informazioni ai servizi di emergenza.
Spesso in situazioni di emergenza è molto facile essere presi dal panico rendendo complessa la comunicazione con il numero unico di emergenza.

Una corretta telefonata al 112 può fare la differenza.

L’acronimo di origine anglo sassone METHANE è utilizzato in caso di incidente maggiore (o maxi emergenza).
Ogni lettera ha un suo significato ed è importante seguire il corretto ordine.

Con incidente maggiore si intende un evento in cui tutti gli enti soccorso (Vigili del Fuoco, Polizia, Carabinieri, 118, etc.) sono disponibili e pronti ad intervenire (differentemente dalla catastrofe, come un terremoto ad esempio, in cui le strade sono distrutte e i soccorsi hanno difficoltà a raggiungere il luogo dell’evento).
Nell’incidente maggiore inoltre  e i
l numero dei feriti è compreso più o meno tra i 10 e i 50.

Altra caratteristica dell’incidente maggiore è l’estensione territoriale, che non deve essere estesa, e la gestione dell’evento non dura più di 24 ore.

In caso di incidente maggiore (o maxi emergenza) la chiamata di soccorso deve rispondere a certi requisiti col fine di acquisire il maggior numero di informazioni utili per un adeguato e tempestivo soccorso. Le informazioni necessarie sono racchiuse all’interno dell’acronimo METHANE.

Abbiamo indicato il significato di ogni singola lettera in italiano e la sua traduzione inglese:

METHANE

  • Incidente maggiore -Major Incident 
  • Esatta Localizzazione – Exact location
  • Tipo d’incidente – Type of incident
  • Pericoli – Hazards
  • Accesso – Access
  • Numero e tipologia di feriti – Number and type of casualities
  • Servizi di emergenza richiesti o già presenti Emergency services present and required

Vi spieghiamo meglio il suo significato in questo video a cura del dott. Dipietro.

Per partecipare ad un corso sulla gestione dell’incidente maggiore e della maxi emergenza clicca qui