LAVORARE NEL 118

VANO SANITARIO DI UN'AMBULANZA 118 VISTO DALLA PARTE POSTERIORE

Vorresti lavorare nel 118 ma non sai come fare? Facciamo chiarezza.

Il 118

Il Sistema di emergenza urgenza 118 è quel servizio dello stato deputato agli interventi di soccorso in ambiente extra ospedaliero.

CHI PUO’ LAVORARE NEL 118?

Per lavorare nel 118 ci sono 2 possibilità. La prima è prestare servizio presso La centrale Operativa 118, che è il cervello di questo sistema, dove arrivano le telefonate e vengono coordinati i soccorsi.

Solitamente all’interno della centrale del 118 lavorano Medici, infermieri e personale amministrativo o di staff (informatico, un legale, etc).

L’altra alternativa è lavorare nel territorio ovvero nelle ambulanze o nelle automediche.

LAVORARE NEL 118: ambulanza e automedica.

Le ambulanze sono il simbolo del 118. Non tutte le ambulanze sono uguali e spesso al loro interno ci sono diversi tipi di Equipaggi. Le figure che lavorano nelle ambulanze possono essere queste 4

-Medico
-Infermiere
-Autista Soccorritore
-Soccorritore

Lavorare nel 118 come Autista soccorritore 118

La figura che è sempre presente è quella dell’autista soccorritore, che si occupa principalmente della conduzione del mezzo. A questa figura abbiamo dedicato l’articolo AUTISTA SOCCORRITORE, che ti suggeriamo di leggere.

Soccorritore 118

Un’ altra figura spesso presente a bordo delle ambulanze è quella del soccorritore.
Il soccorritore è quella persona che ha svolto dei corsi come soccorritore e trasporto infermi e possiede vari titoli come il corso BLSD, Gestione del Paziente Traumatizzato, etc. Ed è in grado di eseguire le manovre rianimatorie e altre attività di primo soccorso. Per approfondire trovi qui un articolo.

COME LAVORARE NEL 118

Avete 2 opzioni. Partecipare ai bandi e concorsi che vengono indetti dalle provincie o dalle regioni, oppure iscrivervi ad un’associazione di volontariato. Ne esistono diverse in tutte le città, le più grandi sono La Croce Rossa, Anpas, Misericordia. Potrete cominciare a conoscere questo mondo e pian piano fare carriera nel mondo del soccorso.

Il 118 mi da la precedenza in pronto soccorso?

Ambulanza 118 che arriva in pronto soccorso

Solitamente sono 2 i modi in cu possiamo arrivare in ospedale. O ci andiamo autonomamente, o ci porta un’ambulanza del 118.
In questo secondo caso mi spetta la precedenza per accedere al pronto soccorso?

118

Siamo abituati a chiamarlo 118, e questo ci ha fatto dimenticare che 118 non è il nome del servizio ma è il numero da chiamare. il 118 non è altro che il recapito del Servizio Sanitario di Urgenza ed Emergenza Medica.

“Fa molta differenza?”, verrebbe da chiedersi.
La risposta è si.
Perchè in questo modo, chiamandolo col suo nome è ben chiaro quando bisogna chiamare il 118, ovvero in caso di urgenza o emergenza. Ti consigliamo di leggere quindi anche questo articolo: QUANDO SI CHIAMA IL 118?

Purtroppo ancora oggi il 118 viene utilizzato in maniera non corretta e questo influisce sul suo funzionamento, e lo stesso si può dire del pronto soccorso.
In pronto soccorso la maggior parte dei pazienti si recano spontaneamente. Tanti altri però arrivano in ambulanza, e qui nasce la domanda: Se arrivo con il 118 ho la precedenza in pronto soccorso?

Chi ha la precedenza in pronto soccorso?

Il paziente più grave ha la precedenza, non chi arriva prima.
Questo vale per chi si presenta spontaneamente in pronto soccorso, perchè una volta giunti in pronto soccorso, i pazienti vengono sottoposti al triage. Il triage prevede l’assegnazione di un codice colore (bianco, verde, giallo o rosso) in base alle condizioni del paziente.

In alcune province al posto dei classici 4 colori sopra elencati, si è passati a 5 codici colore, poiché stato inserito il codice azzurro.
In questa nuova codifica il giallo è stato sostituito dall’arancione.

codici colore del triage di pronto soccorso con spiegazione del significato

A seconda del codice colore assegnato verranno assistiti prima i pazienti più gravi e via via tutti gli altri. E’ opportuno ricordare che il codice colore non è immodificabile e può variare durante l’attesa.
Ciò Vuol dire che un paziente a cui era stato assegnato il codice giallo potrebbe diventare rosso, come potrebbe diventare verde. Sono casi particolari che non affronteremo in questo articolo.

L’arrivo con l’ambulanza 118 mi da priorità in pronto soccorso?

L’arrivo con l’ambulanza non cambia la priorità.
Come abbiamo appena spiegato è la gravità del paziente che comanda tutto. Arrivare a bordo dell’ambulanza 118 non vi da precedenza in pronto soccorso. A meno che non siate un codice rosso. Il 118 tra le sue attività ha anche quella di fare triage al paziente che trasporta. Quindi già a bordo dell’ambulanza vi viene assegnato un codice colore, che poi in pronto soccorso può essere confermato o modificato.

Conclusioni

Utilizzare il servizio di emergenza Urgenza (118) quando non vi è una reale necessità (urgenza o emergenza) non vi fa acquisire alcuna priorità in pronto soccorso, e, ancora più importante, state sottraendo un’ambulanza al territorio. Da qualche parte in città, una persona potrebbe avere un malore di elevata gravità, e sarà necessario utilizzare ambulanze che si trovano più lontane, perchè quella più vicina è bloccata per portare in pronto soccorso un paziente che non è grave.

Ricordate: Chiamate il numero 118 con coscienza.

Se ti è piaciuto questo articolo, visita il nostro blog per trovarne altri, oppure suggeriscici qualche argomento che vorresti approfondire. Clicca qui.

Stipendio Autista soccorritore 118

Soccorritori anpas croce rossa e misericordia e relativo stipendio 118

All’interno del 118 operano diverse figure, medici, infermieri e soccorritori (autisti inclusi). In questo articolo prenderemo in considerazione soltanto quello che riguarda lo stipendio di un’autista soccorritore 118, per capire come può variare in base al tipo di inquadramento lavorativo.

Chi è l’Autista soccorritore 118

L’autista di ambulanza non è altro che il tecnico, il soccorritore, che ha come mansione principale quella di condurre l’ambulanza o l’automedica. In molti casi l’autista è anche un soccorritore, quindi ha delle competenze sanitarie (primo soccorso, BLSD, Gestione del paziente traumatizzato, etc.) che gli permette di essere di supporto agli altri sanitari presenti nell’ambulanza. Se sei interessato a dei corsi rivolti al personale sanitario, li trovi cliccando qui.

Autista ASL, Associazione di Volontariato, o privato?

Gli autisti di ambulanza possono essere assunti dalle ASL, essere dipendenti di aziende privati o far parte di associazioni di volontariato, come volontari o come dipendenti. In base al loro inquadramento lo stipendio può variare.

Il caso più comune è quello relativo alle associazioni di volontariato, in cui l’autista soccorritore può essere inquadrato come dipendente o come volontario.

Un’associazione di volontariato che svolge servizio 118 deve garantire il servizio 365 giorni all’anno, 24 ore su 24. Per coprire tutti i turni sono necessari in media 12 autisti dipendenti.
A questi si affiancherebbero gli autisti volontari per coprire turni straordinari o servizi di assistenza in caso di manifestazioni. Ricordate che comunque questi calcoli sono molto generici e variano da città a città.

Lo stipendio di un soccorritore 118 lordo annuo si aggira quindi tra i 17.000 e i 27.000 € all’anno, a cui andrebbero aggiunti le varie indennità o straordinari.

Stipendio autista soccorritore 118 senza esperienza.

Un soggetto che si affaccia alla prima esperienza come autista soccorritore 118 può accedere ad uno stipendio compreso tra i 1.000 e 1.200 euro mensili

Per i dipendenti di attività private lo stipendio medio mensile difficilmente arriva ai 1.000 euro.

Stipendio autista soccorritore 118 Volontario

Esistono molti autisti soccorritori che svolgono servizio sanitario come volontari e non come dipendenti delle associazioni di volontariato. In questo caso più che uno stipendio si riceve una specie di rimborso spese, su cui non entriamo nel merito perchè si tratta di cifre troppo variabili e dipendono da quanto tempo l’attività di volontariato viene svolta.

Stipendio Soccorritore 118

Abbiamo visto in questo articolo alcune informazioni relative agli autisti soccorritori 118.
Se vuoi approfondire la tematica dello stipendio del soccorritore puoi leggere l’articolo che trovi cliccando qui.

Come si diventa soccorritori 118?

La trafila è molto variabile, ti lasciamo ad un altro articolo dove puoi trovare maggiori info. Se vuoi maggiori informazioni su come diventare soccorritore 118 leggi questo articolo.

Compiti del soccorritore 118

due soccorritori 118 che fanno il massaggio cardiaco imparato durante il corso blsd sanitario

C’è molta confusione relativamente alla figura e ai compiti del soccorritore. Spesso viene tirato in ballo il “paramedico” figura professionale che in Italia non esiste. Proviamo in questo articolo a far chiarezza sui ruoli nel soccorso e quali sono i compiti del soccorritore.

vano sanitario di un'ambulanza 118

Chi è il soccorritore

Il soccorritore è quella persona che opera prevalentemente in ambiente pre ospedaliero, principalmente su ambulanze, automediche o mezzi di soccorso il cui compito principale è quello di intervenire e “accompagnare” il paziente durante le fasi di trasporto in ospedale o in pronto soccorso.

Per semplificare, in questo articolo ci rivolgeremo ai soccorritori escludendo medici e infermieri, ma faremo riferimento ai soggetti che non sono in possesso di una laurea specialistica. Se vuoi diventare soccorritore può interessanti l’articolo che abbiamo scritto in merito. Lo trovi qui.

Chi può salire sull’ambulanza?

Non è una risposta semplice da dare, perchè in Italia l’organizzazione varia da regione a regione. Alcune hanno un regolamento chiaro, altre sono organizzate ASL per ASL. per semplificare quindi dividiamo gli operatori che possono salire a bordo delle ambulanze in 3 gruppi

Volontari delle associazioni di volontariato

Rappresentano la stra grande maggioranza dei soccorritori che sono presenti a bordo delle ambulanze e che presta la propria attività in maniera gratuita o volontaria o ricevendo un rimborso spese in alcuni casi. Questi volontari hanno sicuramente partecipato ad un corso di BLSD e ad altri corsi relativi al soccorso e alle emergenze sanitarie. Tra questi volontari alcuni hanno la mansione di autista soccorritore. Per diventare autista soccorritore c’è un percorso particolare.

Dipendenti convenzionati

In questa categoria rientrano i i soccorritori che prestano la propria attività lavorativa principale all’interno del soccorso sanitario. Sono convenzionati perchè, ad esempio, sono dipendenti di associazioni di volontariato o altri enti (come la Croce Rossa, Anpas, Misericordia, etc) che sono convenzionati con il sistema 118. Potrebbero essere soccorritori, Autisti soccorritori ma anche Infermieri e Medici.

Dipendenti 118

Questa categoria è la meno numerosa. Vi appartengono i medici e gli infermieri, Autisti soccorritori e sono tutti dipendenti delle ASL o delle Aziende Regionali delle emergenza. Anche in questo caso è difficile essere precisi perchè le singole regioni sono organizzate in maniera diversa

Quali sono i compiti del soccorritore?

  • Valuta le condizioni del paziente appena arriva sul posto a seguito dell’invio del mezzo 118 su cui presta servizio
  • Assiste il paziente, dalle più semplici attività di assistenza fino a manovre salvavita come la rianimazione cardio polmonare esegue manovre rianimatorie (massaggio cardiaco esterno, ventilazione artificiale e defibrillazione)
  • • somministra ossigeno secondo i protocolli;
  • • immobilizza colonna vertebrale, bacino ed arti;
  • • pratica una emostasi;
  • Trasporta il paziente in ambulanza (conosce le tecniche per immobilizzare un paziente in caso di trauma, e le manovre per la mobilitazione, cioè spostarlo nel modo più sicuro possibile) posizionandola nella maniera corretta in base al tipo di infortunio;
  • Affida il paziente al pronto soccorso o lo assiste fino a quando non viene preso in carico dal personale ospedaliero
  • rileva i parametri vitali di base e riconosce le principali alterazioni;
  • protegge e medica temporaneamente le ferite;.

Conclusioni

Il soccorso sanitario è fondamentale per la salvaguardia della vita umana. Per tale motivo tutti gli operatori del settore devono possedere formazione e competenze.
Il soccorritore 118 tra tutti gli operatori è quello numericamente più rappresentato sulle ambulanze e sui mezzi di soccorso quindi la sua formazione e il suo continuo addestramento è fondamentale.

Se ti interessa diventare soccorritore ti consigliamo di leggere l’articolo dedicato.

Anche per i corsi rivolti ai soccorritori c’è una pagina dedicata.

Potrebbe interessarti quanto guadagna un soccorritore?

Ambulanza: quanti tipi ne esistono?

muso ambulanza 118

Quanti tipi di ambulanza esistono?

Sono 2 i tipi riconosciuti, e la distinzione è regolamentata dal Decreto Ministeriale 553 del 1987, che ne individua due tipologie:

  • Ambulanza di tipo A: Ambulanza, o meglio, autoambulanza di soccorso con dotazione per il trasporto di infermi o infortunati e per il servizio e le attività di pronto soccorso
  • Ambulanza di tipo B: ambulanza per il trasporto di infermi o infortunati, con dotazioni per il primo soccorso.

Quella che avete appena letto vale in Italia, mentre in Europa troviamo 3 diversi tipi di ambulanza

  • tipo A:  adibita e attrezzata al trasporto di pazienti non gravi, divisa in tipo A1 o A2. Tale distinzione indica se possono essere trasportate 1 o più pazienti;
  • tipo B: è l’ambulanza per il pronto soccorso ed il servizio di emergenza 118/112 quindi destinata al trasporto e al trattamento di pazienti gravi
  • tipo C:  è una vera e propria unità mobile di terapia intensiva, per il trasporto, monitoraggio e trattamento avanzato di pazienti gravi.
    Dotazioni dell’ambulanza

Un’ulteriore classificazione dei mezzi di trasporto sanitari viene fatta in base all’equipaggio presente a bordo dell’ambulanza e alle strumentazioni presenti nel mezzo. Distinguiamo quindi:

  • MSB (Mezzi di Soccorso di Base).  Il personale a bordo è costituito da soli soccorritori, uno dei quali è l’autista, ovviamente. Devono essere presenti almeno 2 operatori, le disposizioni di alcune regioni ne richiedono almeno 3 e devono essere in possesso della qualifica di soccorritori e avere seguito per lo meno dei corsi di BLSD e uso del defibrillatore e possibilmente un corso sulla gestione del trauma. 
  • MSI o MSAB (Mezzi di Soccorso Intermedio o Avanzato di Base) oltre ai soccorritori a bordo del mezzo è presente infermiere;
  • MSA (Mezzi di Soccorso Avanzato): a bordo di quest’ambulanza sono presenti soccorritore, medico e infermiere.

Dispositivi sonori e lampeggianti

Tutte le ambulanze devono essere dotate obbligatoriamente della sirena e di lampeggiante di colore blu come indicato nell’articolo 177 del codice della strada.


CHI PUO’ LAVORARE A BORDO DELLE AMBULANZE?

Oltre al personale sanitario come il medico e l’infermiere, bisogna aver seguito un corso da soccorritore 118

Patente ambulanza: facciamo chiarezza

Le figure che si possono trovare a bordo di un’ambulanza sono 4:

  • Medico
  • Infermiere
  • Soccorritore
  • Autista soccorritore

Per quel che riguarda le prime due, medico e infermiere, esistono dei percorsi di laurea ben specifici, per quel che riguarda il soccorritore abbiamo scritto un articolo dedicato, che trovi qui.

Resta l’autista soccorritore. Come si diventa autista soccorritore e soprattutto, è necessaria una particolare patente per l’ambulanza che si andrà a condurre?

PER DIVENTARE AUTISTA SOCCORRITORE SERVE UNA PATENTE PER L’AMBULANZA?

La risposta è dipende.
Le ambulanze non sono altro che dei furgoni (tipo fiat ducato, Ford Transit, Renault Traffic e tanti altri) il cui abitacolo posteriore viene allestito come un vano sanitario dove andrà la barella e tutti i dispositivi medicali tipici delle ambulanza.

Come forse già sai, questi tipi di furgoni possono essere guidati con la patente di tipo B. Ovvero la patente che la maggior parte di noi possiede perchè è la stessa che serve per guidare una normale autovettura.

Esistono dei casi in cui è necessaria una particolare patente per l’ambulanza, come nel caso delle Croce Rossa. Le ambulanze delle Croce Rossa infatti hanno una targa particolare (CRI) e quindi necessitano di una patente diversa.

Se ti hanno richiesto la patente K, ti spieghiamo nell’articolo che trovi cliccando qui que questo tipo di patente non serve.

AMBULANZE 118

In molte regioni italiane il servizio 118 è svolto dalle associazioni di volontariato, appartenti ad enti Come ANPAS, MISERICORDIA, etc. Questo tipo di associazioni non hanno delle targhe di ambulanza come quelle della Croce Rossa, quindi non richiedono una patente particolare.

Basta solo la Patente di tipo B.

Avere la Patente B è l’unico requisito per guidare l’ambulanza?

La risposta è no.
Servono degli altri requisiti.
Abbiamo scritto un articolo sui requisiti da possedere per diventare autista di ambulanza.
Puoi leggere l’articolo cliccando qui.

Stipendio autista soccorritore 118

Non è semplice fare una stima, ma ci abbiamo provato. Trovi informazioni sullo stipendio di un autista soccorritore in questo articolo che trovi qui.

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Ecco i dettagli del corso Autista soccorritore

Durata

3 giorni con inizio alle 8.30 fiano alle 17.30

Dove

GOODFOR LAB – SP 231 km. 2.5 (EX SS 98) Bitonto (BA)
Per visualizzare la mappa clicca qui

Iscrizione

Per partecipare è necessaria l’iscrizione.
Per iscriversi al Corso autista soccorritore GSVES compila il modulo che troverete cliccando qui. I posti sono limitati.

Requisiti autista di ambulanza: come posso diventare autista soccorritore?

muso ambulanza 118

Quali sono i requisiti per diventare autista di ambulanza e conducente dei mezzi di soccorso?

Diventare autista di ambulanza prevede conoscenze teoriche e pratiche e un percorso formativo da seguire.
Ma quali sono i requisiti per diventare autista di ambulanza?
In questo articolo ti spieghiamo quali titoli devi possedere.

Al termine dell’articolo troverai il link all’articolo dove affrontiamo l’argomento dello stipendio del soccorritore 118.

Requisiti Autista Ambulanza

  1. Aver compiuto 21 anni di età;
  2. Possedere patente di guida B da almeno 2 anni
  3. Essere in possesso del titolo di soccorritore.
  4. Avere almeno 5 anni di dipendenza da una ODV (organizzazione di volontariato), o presso aziende private o cooperative come autista di ambulanza.

Sui punti 1 e 2 non ci soffermiamo. Vediamo gli altri 2

Per essere autista soccorritore devi aver conseguito almeno questi 2 titoli partecipando a questo corso (clicca qui) e al corso di immobilizzazione e movientazione del paziente traumatizzato

Essere un soccorritore

Diventare autista di ambulanza non vuol dire solo condurre il mezzo dal punto A al Punto B, o da un ospedale all’altro.
L’autista soccorritore deve conoscere i fondamenti del soccorso, e per tale motivo deve aver conseguito il titolo di soccorritore. I corsi di soccorritore vengono organizzati dalle ASL ed espletati dalle associazioni di volontariato.

Il consiglio è quello di rivolgerti ad una delle tante associazioni di volontariato presenti nella tua città.
A loro infatti è concesso organizzare i corsi da soccorritore (il nome corretto di questo tipo di corso è: Corso formativo teorico‐pratico per soccorritore, addetto ai mezzi di trasporto e soccorso di feriti e infermi).

La durata del corso prevede 50 ore di formazione teorica e 100 ore di tirocinio pratico (in regione Puglia questa è la durata).
Le 100 ore di tirocinio pratico dovranno essere così suddivise:

  • 50 ore in pronto soccorso
  • 50 ore presso le associazioni di volontariato.

Al termine del corso il partecipante dovrà aver superato un esame finale ed essere valutato da una commissione
Superato l’esame finale avrete il titolo di soccorritore

Attenzione: possono esserci differenze da regione a regione, ma tendenzialmente il percorso da seguire è sempre questo. Informati su come è organizzato il servizio nella tua regione.

Una volta ottenuto il titolo da soccorritore, e se in possesso della patente B da almeno 2 anni, e avendo compiuto 21 anni di età avrete i requisiti per essere autista di ambulanza.

Ora che ho i requisiti per essere autista di ambulanza, dove posso lavorare?

Una volta in possesso dei requisiti per essere conducente di ambulanza, puoi iniziare a lavorare per le ODV (organizzazioni di volontariato, o nel privato, in cooperative  o cliniche private).

Se vuoi lavorare nel pubblico, ad esempio se ambisci ad essere assunto da una ASL, dovrai partecipare ad un concorso, e devi aver maturato 5 anni di lavoro nel ruolo di autista di ambulanza. Ad esempio puoi partecipare se sei stato assunto da una ODV dove hai lavorato per almeno 5 anni.

Abbiamo specificato “essere assunto”. Vuol dire che se sei stato volontario presso una ODV per 5 anni, non puoi accedere al concorso. Perchè hai svolto la mansione come volontario e non come dipendente.

E se sono un OSS?

Il corso OSS non sostituisce il corso da soccorritore.
Se si è in possesso del titolo di OSS bisognerà comunque seguire il corso da soccorritore e seguire il percorso formativo descritto prima.

Stipendio Autista soccorritore 118

Il tema dello stipendio di un autista soccorritore è complesso, ma abbiamo provato ad affrontarlo nell’articolo dedicato che trovi qui: Stipendio autista soccorritore 118.

 Perchè dovrei seguire il corso GSVES- Guida sicura dei veicoli emergenza sanitaria?

Il corso da soccorritore prevede una formazione sul soccorso. Le mansioni dell’autista sono anche altre. C’è la responsabilità del mezzo e del suo equipaggio, la manutenzione, le responsabilità civili e penali derivanti dal codice della strada e tanto altro.

il Corso GSVES – Guida sicura dei veicoli di emergenza sanitaria, è un corso intensivo di 3 giorni dedicato esclusivamente alla professione del conducente di ambulanza. Utile per chi si affaccia a questa professione e chi ha già esperienza nel mondo del soccorso anche come autista.

QUALI CORSI DEVE AVER CONSEGUITO L’AUTISTA SOCCORRITORE?

Oltre ad avere il titolo come soccorritore, l’autista, come tutti gli altri operatori a bordo dell’ambulanza devono possedere i titoli che si possono ottenere frequentando questi corsi. Cliccando su ognuno di essi potrai avere maggiori informazioni.

Fortemente raccomandati sono anche:

Trovi tutti i corsi dedicati al personale sanitario cliccando qui

Leggi l’articolo: I COMPITI DEL SOCCORRITORE. Clicca qui.


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Perchè il 118 non mi porta all’ospedale più vicino?

PERCHÈ L’AMBULANZA DELL 118 MI PORTA IN UN’OSPEDALE A MEZZ’ORA DA CASA MIA QUANDO CE N’È UNO A 5 MINUTI DI DISTANZA?

Ve lo sarete chiesti tantissime volte o magari sarà capitato anche a voi.
Interviene un equipaggio del 118, vi “caricano” sull’ambulanza e vi portano in un ospedale a 10 km da dove vi trovate, invece di andare nell’ospedale più vicino, a 3 km da dove vi trovate.

Tenetevi forte, perchè sto per dirvi che è giusto che sia così.

Non si offendano i sanitari, medici, infermieri e tutto il personale ospedaliero, ma per semplificare il discorso prima di parlare degli ospedali, voglio parlarvi di supermercati, e fidatevi, se continuate a leggere o guardando il video, capirete perchè.

I supermercati offrono tutti più o meno le stesse cose. 
C’è il banco salumi, il banco del pesce, quello dei latticini etc.
Diciamo che se andate nel supermercato vicino casa in città invece di andare nell’ipermercato la differenza quale può essere? 
La varietà della scelta.
Magari nel super mercato sotto casa (lo chiamiamo “A”) al banco salumi troverete solo 2 tipi di prosciutto cotto o 3 marche di latticini, mentre nel ipermercato del centro commerciale (lo chiameremo “B”) avrete più scelta tra gli affettati, da quello più economico a quello più costoso con ben 7 tipi di prosciutto cotto diversi.

Quello che voglio dire è che se volete comprare una mozzarella, che andiate da A o da B, magari non avrete la stessa possibilità di scelta, ma se state cercando una mozzarella, nel bene o male, la potrete comprare.

Ecco, gli ospedali non sono come i supermercati.

Gli ospedali al loro interno hanno diverso personale e diversi specialisti e strumentazioni.
E non tutti gli ospedali hanno personale o apparecchiature per curare un determinato tipo di malattia.

Vi faccio un esempio molto semplice.
CASO 1:
Vivete a Bari e siete in gita a Fasano.
Scoppia un incendio che coinvolge diverse persone e arriva il 118.
Molto probabilmente la persona coinvolta nell’incendio verrà portata all’ospedale di Brindisi, posto che Fasano è esattamente a metà strada tra Brindisi (61 km) e Bari (58 km).

Voi farete pressione per far portare la persona a Bari, dove potrà ricevere le cure del caso al policlinico e sareste nella vostra città. Ma quella persona gravemente ustionata verrà portata presumibilmente a Brindisi.

CASO 2:
Stesso scenario del caso 1, solo che invece di essere a Fasano, vi trovate a Polignano, città nettamente più vicina a Bari (34 km) rispetto all’ospedale di Brindisi (83 km).

In entrambi i casi sapete dove sarà portato probabilmente il paziente?
All’ospedale di Brindisi.

E sapete perchè?

Perchè li c’è il centro grandi ustionati.
E in quell’ospedale saranno in grado di curare al meglio quel paziente.

ATTENZIONE
Portare un grande ustionato a Brindisi non è un obbligo.
Bisogna ricordare che è il medico, in contatto con la centrale operativa del 118, a decidere dove portare il paziente in base a due parametri:

  • i tempi di percorrenza
  • e la patologia riscontrata.

Questo vuole dire che prima di andare a Brindisi, si potrebbe decidere di portare il paziente in un altro ospedale dove verrà stabilizzato per poi essere trasferito in un secondo momento.

Non funziona come nei supermercati, dove c’è meno scelta ma alla fine trovi quello che fa per te. 
Un paziente va portato nel luogo dove può essere curato al meglio secondo dei tempi da stabilire, ed è il medico a decidere il dove e quando.

La vicinanza all’ospedale è un parametro secondario.

E c’è un caso ancora più grave in cui la vicinanza non influisce. 
L’infarto.
Spesso accade che una persona colpita da infarto venga accompagnata da un parente nell’ospedale più vicino, o spesso è lo stesso infartuato che si mette in macchina e raggiunge il pronto soccorso da solo.

Per curare un infarto è necessaria la presenza di un reparto di emodinamica, che non c’è in tutti gli ospedali.
Quindi il paziente rischia di andare nell’ospedale più vicino e giunto li dovrà essere portato in un ospedale diverso, perdendo tempo prezioso.

L’infarto è uno di quei casi in cui è raccomandata la chiamata al 118, e vanno evitate scelte autonome. In questo modo se comunque vorrete essere voi ad accompagnare l’infartuato presso il pronto soccorso, il 118 vi potrà indicare in quale ospedale portarlo.

Speriamo con questo articolo di aver chiarito il motivo per cui l’ambulanza non porta i paziente nel luogo più vicino, ma in quello dove potete essere curati.
Cercate di agevolare il lavoro degli operatori sanitari, ricordandovi che hanno un unico interesse, salvarvi la vita.

Se vuoi sapere come intervenire in caso di arresto cardiaco ti consigliamo di cliccare qui.
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AUTISTA SOCCORRITORE: DIVENTA UNA PROFESSIONE?

AUTISTA SOCCORRITORE:Attività professionale o volontariato?

CHI È L’AUTISTA SOCCORRITORE

Da molti anni si parla dell’attività degli autisti soccorritori. Molti ne chiedono il riconoscimento come attività professionale, altri la considerano un normale ruolo all’interno delle associazioni di volontariato. 

Le certezze sono queste. Per guidare un’ambulanza basta soltanto la patente B, quella che serve per guidare le automobili per intenderci. Eppure l’autista ha un ruolo importantissimo, in quanto è responsabile del mezzo, dell’equipaggio sanitario al suo interno, del paziente che viene trasportato e di tutti gli altri utenti della strada.
Una grossa responsabilità quindi, che ci fa pensare che avere la patente B sia forse un po scarso come requisito.

LA SVOLTA NELL’INQUADRAMENTO DELL’AUTISTA SOCCORRITORE

Nella conferenza stato regioni si sta discutendo del ruolo dell’autista soccorritore. Che di per se può essere considerata una buona notizia. 
Ma all’interno di questo documento si parla anche di formazione, e questa è la nota dolente che ha portato ANPAS, Croce Rossa e Misericordie a farsi sentire.

Nel documento si parla infatti di 1000 ore di didattica formativa per gli autisti soccorritori, che equivalgono a circa 2 anni, considerati troppi considerando i tempi e le dimensioni del mondo del volontariato.

Per tale motivo è stata fatta una controproposta per far si che ci sia si la formazione, ma in tempi più ragionevoli.
Una formazione che sia riconosciuta a livello nazionale e riguardi le capacità tecniche, cognitive e relazionali degli autisti soccorritori.

COSA SUCCEDERÀ

Come evolverà questa situazione è ancora presto per dirlo. 1000 ore di formazione equivalgono alla durata di un master universitario, e rischiano di bloccare la macchina del volontariato. 
È vero anche che il ruolo dell’autista è molto delicato e andrebbe meglio regolamentato.
Noi dal canto nostro abbiamo già cominciato da diverso tempo a formare gli autisti con il corso GSVES. (Clicca per saperne di più) 
Non dura 1000 ore, ma chi ha partecipato è uscito con un una aumentata consapevolezza del proprio ruolo.

Staremo a vedere