Corso di BLSD a Bari e uso defibrillatore

massaggio cardiaco su manichino
istruttore blsd con manichini di varie misure

Corso blsd Adulto e pediatrico a Bari e provincia, e utilizzo del defibrillatore.

Il corso blsd (aggiornato alle ultime Linee Guida) vi insegnerà in maniera professionale, come riconoscere uno stato di non coscienza e arresto cardiaco, allertare correttamente i soccorsi, eseguire un perfetto massaggio cardiaco, utilizzando un manichino e un software che controlla l’esatta esecuzione della manovra. Imparerete inoltre la disostruzione delle vie aeree, sia nell’adulto, che nel bambino e nel lattante.

Se stai cercando un corso BLSD a Bari e provincia, affidati a noi, come hanno già fatto anche le grandi aziende della nostra città (IKEA, Bridgestone, DANA Corporation, Guardia Di Finanza Legione Allievi di Bari, e tante altre.)

Partecipando al corso di BLSD imparerete inoltre l’uso del defibrillatore semiautomatico DAE, dispositivo obbligatorio in alcune attività commerciali o luoghi particolarmente affollati.

La validità dell’attestato BLSD, accreditato presso la Regione Puglia, avrà validità su tutto il territorio nazionale.

 

Il corso di BLSD ha valore di punteggio in diversi concorsi pubblici e per l’ingresso nelle forze armate, crediti scolastici e universitari.

Primo Soccorso e BLSD: differenze

immagine decorativa

Spesso mi sento chiedere:
-Dottore, quando organizza il prossimo corso di primo soccorso mi faccia sapere, perchè lo devo seguire per imparare a usare il defibrillatore.

In realtà il defibrillatore (DAE) si impara ad usarlo seguendo un corso di BLSD.

Spesso Primo soccorso e BLSD vengono confusi.
In questo Video vi spiego alcune piccole differenze tra i due corsi:

Terremoto Arquata, le vite normali dei sopravvissuti al terremoto

E’ due giorni che provo a raccontare quello che è successo nelle 70 ore in cui siamo stati insieme ai colleghi farmacisti pugliesi di protezione civile nei luoghi del terremoto, senza però riuscirci.
Scrivevo 2 pagine, rileggevo e cancellavo.
Lo avrò fatto almeno tre volte.

Mi rendevo conto che stavo scrivendo quello che avreste potuto benissimo leggere su un qualsiasi giornale, scritto sicuramente meglio rispetto a come avrei potuto fare io.
Mentre scrivevo, non so per quale motivo, cercavo di mantenere un distacco e narrare in maniera impersonale quello che ho vissuto, cosa abbiamo fatto, quello che abbiamo visto.

La verità è che la cronaca e la narrazione non spetta a me, ma ai giornalisti.
Quindi ho ricominciato una quarta volta, provando stavolta a scrivere “di pancia”.

Siamo arrivati nella tendopoli di Arquata e sembrava un formicaio. La quantità di gente che faceva cose era impressionante. Tutti sapevano cosa fare, dove andare e come muoversi, nonostante fossero passate solo 20 ore dal disastro. La frenesia era tale che anche noi appena arrivati, senza sapere dove sistemarci e cosa fare, siamo stati trascinati da quest’onda e ci siamo ritrovati a lavorare, partendo da noi stessi.

Io stesso sono partito per Arquata con la paura di non sapere come rendermi utile. Sono un farmacista, ma li le farmacie sono quasi tutte andate distrutte, e farmaci ancora non ce ne sono.
Ma il fatto di essere presenti in una situazione del genere, ti spinge a renderti utile, e ad “inventarti” come aiutare chi è li, con gli strumenti che hai, se ne hai.

E così ho cominciato a parlare con Egizia e Peppino, due anziani signori che erano seduti nel cono d’ombra davanti a quella che sarebbe poi diventata diventata la farmacia campale, e più il sole saliva e più l’ombra diminuiva.

Peppino dal 1993 gira con il bombolino dell’ossigeno, e la sua bombola sarebbe esaurita di lì a poche ore, e la cosa giustamente lo metteva parecchio in ansia.
Ci siamo messi in contatto con l’azienda che consegna a domicilio l’ossigeno.
Gli diciamo che la casa di Peppino non c’è più e che domani una bombola deve essere recapita alla Farmacia campale di Borgo Arquata. Ci danno conferma e appena do questa notizia Peppino ed Egizia di rasserenano.

E li capisco cosa posso fare ed il motivo per cui siamo lì.
Immaginate un paesino di montagna di 1600 abitanti, la maggior parte anziana. Ho pensato ai miei nonni, e alla loro vita basata sull’attesa di un qualcosa. L’attesa dell’ inizio del telegiornale, l’attesa della domenica con il pranzo in famiglia, e l’attesa del momento in cui assumeranno i loro farmaci e all’ansia che li prende quando stanno per finire, anche se il blister contiene ancora 5-6 compresse.
Prendere il farmaco per un anziano è un normale momento della vita quotidiana, come lo è per me andare a bere una birra con gli amici.
Quando ti trovi un una tenda, che non sai per quanto tempo sarà casa tua, visto che la tua vera casa è crollata per metà, ti aggrappi agli sprazzi di normalità che ti puoi concedere. E tutti noi eravamo li per quello, aiutare a creare quel senso di normalità.

Mi ha ha colpito l’umiltà con cui hanno accettato questa realtà, consci del fatto che loro erano lì in una tenda blu, mentre un parente o un vicino era finito in un sacco nero. L’ho capito quando per ogni piccola sciocchezza mi dicevano grazie, come se stessi facendo qualcosa di immenso per loro e quel grazie mi metteva quasi in imbarazzo. Un grazie che quando ho lavorato in farmacia a Bari non ti da nessuno, perchè quello è il tuo lavoro e viene dato tutto per scontato.

Ho parlato con la signora Franca. Mi sono avvicinato, le ho chiesto più volte se aveva bisogno di qualcosa, ma mi rispondeva sempre di no, quasi intimidita. Mi alzo dalla panchina per andare via e in quel momento mi richiama:
-“Dottore, mi scusi, so che non è facile trovarlo, ma mi piacerebbe avere un pettine”.
Un pettine.
La faccia che ha fatto quando dopo un po’ di ricerche tra cartoni contenenti la qualunque, le ho portato uno splendido pettine nero in plastica, io non ve la so descrivere, ma me la ricorderò per tutta la vita.

Ho sentito le scosse. Ne ho sentite solo 7 durante la notte, mentre ero sdraiato e provavo a dormire. Perchè se sei in piedi non le avverti.
E quando le senti non sai assolutamente cosa fare. Noi eravamo in un posto sicuro. Ma se sei a casa con i tuoi famigliari di notte, rischi di rimanere paralizzato e non essere lucido per scappare.

Ho visto una signora che ha perso la casa e la sorella, consolare un volontario che ha visto troppo tra le macerie e ha ceduto ed è scoppiato in lacrime. La sorella della signora l’hanno trovata nel letto. “Dottore se stava nel letto, stava dormendo. L’hanno trovata li. Non si è accorta di niente vero? Non ha sofferto vero? Io sono contenta perchè così mentre dormiva se n’è andata. L’abbiamo fatta cremare perchè lei voleva così”.
È scoppiata a piangere  e mi ha abbracciato “Lei è un bravo dottore, e siete tutti bravi perchè ci state aiutando”.

Ho parlato con il signor Dario, che camminava arrancando appoggiandosi su due bastoni, ed era li da solo, senza nessuno, e voleva passare a tutti i costi da casa perchè doveva annaffiare i pomodori, ed erano 2 giorni che non prendevano acqua ma solo polvere. E sono stato li a parlare per qualche minuto di pomodori, io che di pomodori non capisco nulla, e ho avuto la presunzione di pensare che per quei 4 minuti che mi ha raccontato dell’angolo di orto dove li teneva, di quanto era alta la piantina e del momento esatto di cui raccoglierli, lui era li nel suo orto ed era contento. E forse per la prima volta in vita mia, parlando di pomodori in un campo sportivo pieno di tende, sono stato grato della mia professione, anche solo per il fatto di avermi messo nella condizione di essere li a fare qualcosa di normale.

Ho parlato con Paolo, un vigile del fuoco che si è fatto 5 terremoti, uno dei quali nella sua Emilia Romagna. Gli occhi rossi per colpa della polvere che si sollevava spostando i detriti. La sera distrutto e stanco morto, la mattina carico di energie come se avesse dormito 12 ore.
E ho capito che un vigile del fuoco che scava sotto le macerie non lo fermi neanche se gli spari da un metro con un fucile a pompa.

Sono tornato a casa “pieno”. E ho capito che lo stato italiano può permettersi alcune lacune perchè dall’altro lato c’è la macchina del popolo. E non vuole essere un’affermazione autoreferenziale, ma rivolta sopratutto ai vigili del fuoco instancabili e a tutti quegli operatori che in una sola notte hanno montato tende, brandine e bagni chimici, portato la corrente elettrica dove regnava il buio e tanto altro.

Sono grato a queste persone per quello che mi hanno insegnato, per l’umanità che hanno mostrato e spero che tutti quelli che hanno perso una casa, un parente, un amico, possano nonostante le difficoltà, ritornare ad avere una vita normale.

QUALI SONO LE PROBLEMATICHE D’INTERVENTO SANITARIO SUL LUOGO DELL’INCIDENTE FERROVIARIO

Prima di approfondire l’argomento del titolo vi chiediamo una cortesia.
Non diffondete notizie di cui non conoscete la fonte. In questo modo rischiamo soltanto di creare disagi più di quanti già ce ne siano.

Stamattina intorno alle 11.30, 2 treni che percorrevano la tratta tra Andria Corato si sono scontrati, procedendo in un tratto a binario unico.
Il bilancio è pesante e come sempre in continua evoluzione, nel momento in cui scriviamo si parla di 20 morti accertati e diversi feriti.
In questo articolo cercheremo di analizzare quali sono le grandi difficoltà che stano incontrando tutte le persone che stanno prestando il loro servizio in questo momento.
(alcune immagine sono di repertorio e non si riferiscono all’incidente in questione, servono solo a scopo esplicativo).

SOCCORSO INCIDENTE FERROVIARIO
La prima difficoltà è data dal numero delle vittime coinvolte e include diversi fattori: in primis il treno può contenere una grande quantità di persone, ovvero molte persone da soccorrere. La seconda problematica è la non precisata quantità di persone coinvolte. Diversamente dagli aerei o dalle navi, nei treni, non c’è un conteggio esatto dei passeggeri.
Nel momento del soccorso questo vuol dire non sapere quante persone sono disperse e ancora da soccorrere.
In ultimo, all’interno dei treni non viene fatto uso di sistemi di ritenuta come le cinture di sicurezza e inoltre molti viaggiatori sono in piedi durante la tratta, il che provoca una maggiore possibilità di essere sbalzati al momento dell’urto.

VITTIME
I feriti più gravi naturalmente si trovano soprattutto nei vagoni più coinvolti dall’incidente. Il meccanismo delle lesioni solitamente è riconducibile a traumi vari, per lo più fratture, amputazioni, lesioni da schiacciamento e da compressione. Questo tipo di traumi determinano particolari tipi di intervento. (vedi TRATTAMENTI).

LOGISTICA

Il tratto ferroviario interessato è in piena campagna rendendo difficile l’accesso sia a causa dell’asfalto dissestato, si per la larghezza delle stradine di campagna. I soccorsi si renderanno ancora più difficoltosi con l’arrivo del buio e bisognerà provvedere ad un servizio di illuminazione ausiliario.
Inoltre in campagna il funzionamento della linea telefonica non sempre è garantito.

SOCCORSO INCIDENTE FERROVIARIO: ESTRICAZIONE

Nell’incidente ferroviario la prima difficoltà è proprio quella di accedere all’interno della vettura. Lamiera accartocciata con il vagone totalmente deformato. Porte bloccate e non accessibili. Fondamentale è l’ausilio dei vigili del fuoco che con la loro attrezzatura riescono a creare una breccia fra le lamiere e prestare loro stessi le prime cure ed effettuare un primo rapido triage, e una volta stabilizzata la problematica strutturale potranno intervenire i sanitari. Il tipo di lesioni che si verificano obbligano i soccorritori a prestare molta cautela nella movimentazione dei pazienti.
Dovendoli immobilizzare (con collari, tavole spinali, ragno, KED, etc) l’estricazione richiede molto tempo.
Tempo che a volte non c’è, soprattutto a seguito di amputazioni e conseguenti sanguinamenti.

Come avrete ben compreso ci sono diversi fattori in gioco, e come sempre, in questo tipo di situazioni, la rapidità d’intervento è fondamentale.
La speranza è che eventi del genere, soprattutto se evitabili, non accadano più, e che si possa fare tesoro di questi episodi per migliorare la sicurezza e i metodi d’intervento.

Stringersi attorno ai parenti delle vittime può sembrare una cosa banale da dire, ma a volte è l’unica cosa che possiamo fare.

Un nuovo passatempo in aeroporto

Quante volte vi è capitato?
A me tantissime.
Essere in aeroporto e attendere diverse ore in attesa della coincidenza. E allora che fai? Cominci leggendo un giornale che qualcuno ha lasciato su una panchina, ti aggiri disinteressato nel duty free shop dell’aeroporto guardando calamite, souvenir e profumi. Hai coperto 2o minuti abbondanti del tuo tempo di attesa.
E adesso?
Adesso puoi anche passare il tempo esercitandoti sulle manovre di rianimazione cardio polmonare.
Come?
Con i chioschi CPR training, che l’American Heart Association (AHA) in collaborazione con la Anthem Foundation ha installato in diversi aeroporti.

I chioschi sono muniti di mezzi busti per fare una sessione di 30 secondi di massaggio, con la valutazione delle qualità della performance. Lo stesso sistema che è presente a GOODFOR LAB. Dove istante per istante il software ti comunica se stai facendo un buon lavoro o se devi, per esempio, aumentare la velocità o diminuire la profondità del massaggio.

Insomma una bella idea che forse un giorno vedremo anche nei nostri aeroporti!

IL DEFIBRILLATORE ARRIVA CON IL DRONE

Non lo ha progettato la Nasa e nemmeno nessuna compagnia aerea.
Ma uno studente olandese.

E’ un prototipo di drone ambulanza. dotato di defibrillatore e viaggia ad una velocità di 100 km orari.
Viene comandato a distanza grazie anche ad un sistema gps da un operatore che è in grado di vedere la scena perchè sul velivolo c’è anche una videocamera.

L’importanza di un dispositivo di questo tipo potrebbe aprire nuovi scenari, vista l’evoluzione rapidissima dell’arresto cardiaco (si hanno 10 minuti per intervenire prima che si presentino danni cerebrali irreversibili)

Volete vedere come funziona?
Date un’occhiata a questo video

COSA FARE IN CASO DI ATTENTATO TERRORISTICO

Nei primi momenti, durante, e all’indomani di un attentato terroristico,
si parla sempre di un dato: quante persone sono state coinvolte, quanti morti, quanti feriti e in quali condizioni.

E purtroppo col passare del tempo, questo dato aumenta e si aggrava. Nell’attentato terroristico di ieri a Bruxelles i morti sono stati 34 e i feriti 250.
E leggendo questi numeri, oltre che sul motivo del perchè queste persone siano morte, ci si pone un altro quesito: qualcuno si poteva salvare?
Potevano esserci meno feriti?
Cosa si può fare per sopravvivere ad un attentato?

La BBC, ha intervistato in occasione della strage di Parigi, degli esperti in tecniche militari e alcuni psicologi, che hanno illustrato alcuni aspetti fondamentali che regolano la sopravvivenza e le reazioni ad eventi come gli attentati.

ASPETTATIVE
È molto semplice scambiare una raffica di mitra, con dei fuochi di artificio, almeno secondo quanto riferito da testimonianze di sopravvissuti ad agguati con armi da fuoco. Nessuno infatti immagina che all’improvviso qualcuno cominci a sparare all’impazzata in un centro commerciale.
La nostra mente risponde alle nostre aspettative, quindi se noi non immaginiamo come prima cosa dei colpi di arma da fuoco nel luogo in cui ci troviamo, cercheremo altre spiegazioni.
In questi casi immaginare lo scenario peggiore ci darà un tempo di reazione più breve.
Per farla semplice, non serve fissare morbosamente le uscite di emergenza durante una pizza con gli amici, ma basta sapere dove si trovano rispetto a noi.

REAGIRE VELOCEMENTE
In caso di attentato è normale essere atterriti e paralizzati dalla paura. Dopo diversi studi è emerso che solo il 15% delle persone coinvolte reagirà in maniera corretta. Il 75% sarà incapace di fare qualsiasi cosa, e il restante 10% assumerà un atteggiamento pericoloso per se e per gli altri.
Prendere iniziativa è sempre importante, ma è nella natura umana aspettare e assecondare le scelte del gruppo.

Un’ interessante esperimento effettuato chiudendo delle persone in una stanza successivamente riempita di fumo ha fatto emergere questo dato: chi si trova da solo nella stanza agisce in tempi più brevi rispetto al gruppo.

DIVENTARE UN BERSAGLIO PICCOLO
Banale ma vero. “dove non si è visti non si è colpiti dagli spari”. Lo dice Ian Reed, ex soldato britannico. Buttarsi a terra o farsi scudo con qualche oggetto, o ancora meglio nascondersi dietro un muro di cemento è la migliore azione da intraprendere.
Superstiti all’agguato al teatro Bataclan di Parigi hanno riferito di trovarsi vicino ad una persona ferita e lo pregavano di stare in silenzio. Ogni volta che i terroristi percepivano un movimento o un bisbiglio ricominciavano gli spari. Rendersi invisibili o fingersi morti, può salvare la vita.

CONTRATTACCARE
No, non siamo impazziti. Contrattaccare si, ma con criterio. In alcuni episodi ha funzionato. È chiaro, affrontare un terrorista senza addestramento non è un’ottima idea. Spesso i terroristi hanno addosso cinture esplosive. Adel Termos, ha salvato decine di persone nell’attentato di Beirut bloccando l’aggressore alle spalle, purtroppo l’esplosivo si è attivato provocando la morte dell’attentatore e dello stesso Adel.
Resta il fatto che bisogna essere pronti a combattere perchè i Jihadisti non hanno interesse a combattere e non vogliono fare ostaggi, il loro obiettivo è fare più vittime possibili, e sono pronti a morire per perseguire il loro scopo. Non vogliono negoziare.

FUGA
Il nostro organismo e fatto per scappare dai pericoli. Se riuscite a fuggire non unitevi a grandi gruppi, sareste più vulnerabili. Allontanatevi il più possibile e allertate le autorità

PRESTATE SOCCORSO
La possibilità di essere coinvolti in un attentato terroristico sono molto basse. Ma qualora dovesse accadere, la collaborazione aumenta la possibilità di sopravvivenza, come emerso durante decine di interviste a sopravvissuti: il modo più veloce ed efficiente e quello di aiutarsi a vicenda.
Ma come si soccorre una persona in casi come questi. Esistono delle tecniche ben precise.
Se ti interessa, clicca qui

Chi può Guidare l’ambulanza?

È già la seconda volta che accade in pochi mesi, uno scontro tra un’ambulanza in servizio, e un automobilista.
È bene a questo punto fare un po’ di chiarezza sia per chi quotidianamente è a bordo di questi mezzi di soccorso, sia per la tutela degli automobilisti.

Ma voi sapete chi può guidare un’ambulanza?
Forse non siete a conoscenza del fatto che chiunque, in possesso della patente B, e senza limiti di età per i veicoli con targa civile, può guidare un’ambulanza.
Eccezion fatta per i mezzi targati Croce Rossa, per i quali esiste una patente ministeriale con limite di età di 80 anni.

Penso che sarete d’accordo con me che guidare l’ambulanza non è come guidare una macchina, e i motivi sono diversi.

Primo punto l’ambulanza non è propriamente un’automobile, anche se la legge è così. Non lo è, sia per dimensioni (spesso si tratta di Fiat Ducato o analoghi di altre marche), sia perchè all’interno ci sono ammalati, con traumi o che comunque, se sono a bordo di un’ambulanza, bene non stanno. E al suo interno ci sono professionisti, medici e infermieri, o soccorritori che durante il tragitto cercano di stabilizzare il paziente.

L’ambulanza, inoltre, secondo l’art. 177 del codice della strada, al comma 2 cita testualmente:
“I conducenti dei veicoli di cui al comma 1, nell’ espletamento di servizi urgenti di istituto, qualora usino congiuntamente il dispositivo acustico supplementare di allarme e quello di segnalazione visiva a luce lampeggiante blu, non sono tenuti a osservare gli obblighi, i divieti e le limitazioni relativi alla circolazione, le prescrizioni della segnaletica stradale e le norme di comportamento in genere, ad eccezione delle segnalazioni degli agenti del traffico e nel rispetto comunque delle regole di comune prudenza e diligenza”.

Avete capito? Durante l’emergenza, con luci e sirene spiegate, all’ambulanza è concesso non rispettare i limiti o le segnaletiche stradali, tranne in cui non vi sia un agente a dare diverse segnalazioni.

Per quanto vi possa sembrare eccessivo, perdonatemi l’espressione, “poter non seguire le regole”, torno a ricordarvi che all’interno dell’ambulanza c’è una persona in pericolo di vita, e l’obiettivo è farlo arrivare il prima possibile in ospedale.
Nonostante la possibilità di passare col rosso, non fermarsi ad uno stop, superare i limiti di velocità, e vista la mole di interventi che vengono fatti quotidianamente, gli incidenti che coinvolgono le ambulanze sono pochi. Grazie a quel buon senso di cui si parla nell’articolo del codice della strada.
Ma sarebbe corretto che gli autisti seguissero dei corsi di guida in emergenza e abbiano una patente di servizio, non assimilabile a quella di guida, per tutelare loro nello svolgimento della professione e per garantire a tutti la sicurezza, sia degli operatori, sia degli automobilisti che guidano in città.

IL BIGLIETTO DA VISITA CON ECG

Quello che vedete in foto é un biglietto da visita, che però vi fa anche l’elettrocardiogramma.
Sicuramente i cardiologi farebbero una gran bella figura se lo utilizzassero nella loro professione.

Basta poggiare i biglietto da visita con ecgpollici e dopo qualche istante apparirà il tracciato del vostro ECG.
Naturalmente non si tratta di uno strumento diagnostico. Quindi il suggerimento, se volete sapere come sta il vostro cuore, prendete un biglietto da visita, uno di quelli classici, e andate dal vostro cardiologo e chiedetegli un controllo.

Se siete curiosi guardate questo filmato:

Le migliori APP per medici

Anche quest’anno la rivista MedMedicine ha stilato una classifica delle 15 migliori App per medici presenti sull’app store classificandole secondo queste categorie:

  • Anatomia,
  • Cardiologia,
  • Farmacologia,
  • Medicina di Laboratorio,
  • Radiologia,
  • Ricerca ed Aggiornamento,
  • Strumenti e Calcolatori.

Vi riportiamo i dati della loro ricerca.
Date un’occhiata, e qualora decidiate di scaricarle, fateci sapere cosa ne pensate.

APP MEDICI: SEZIONE ANATOMIA

Gray’s Anatomy Premium Edition:
c’è poco da dire. Uno degli atlanti anatomici più famosi al mondo. Contiene immagini, la possibilità di aggiungere note alle vostre ricerche. Consigliata per medici, infermieri, studenti, docenti e chiunque sia interessato al meraviglioso e complesso mondo del corpo umano.

Sobotta Anatomy Atlas
Apparsa nella classifica “Medical What’s Hot” in più di 15 paesi. Sobotta Anatomy App è basata su oltre 100 anni di conoscenze anatomiche in editoria. Anatomicamente dettagliata presenta oltre 25.000 pin posizionati precisamente che ricoprono;
Sono trattate: Anatomia generale, sistema muscoloscheletrico, organi interni, testa, collo e neuroanatomia.

Human Anatomy Atlas – 3D Anatomical Model of the Human Body
Human Anatomy Atlas è il gold standard a livello mondiale delle applicazioni di riferimento per quanto concerne l’anatomia. In diversi college e università è utilizzata come strumento didattico.
Per ulteriori informazioni su qualsiasi struttura basta toccarla. Si ottengono definizione, pronuncia, termine latino, e malattie comuni relative alla struttura in oggetto. Si possono fare dei test con oltre 1000 domande e sono presenti contenuti aggiuntivi, come microanatomia e video relativi alla fisiologia.

APP MEDICI: SEZIONE CARDIOLOGIA

ECG Guide
ECG Guide è l’applicazione di ECG più completa in nell’App Store – oltre 200 esempi di ECG comuni e non, disponibile anche per iPad. Tra le caratteristiche più importanti:

  • Approccio alla interpretazione dell’ECG;
  • Analisi di frequenza, ritmo, asse, onde P, complesso QRS, segmento ST, onda T e intervallo QT;
  • Analisi di ipertrofia ventricolare e allargamento atriale;
  • Valutazione dell’ischemia;
  • Approccio all’ aritmia;
  • Studio delle bradiaritmie e tachiaritmie, blocco cardiaco e molto altro ancora …

APP MEDICI: SEZIONE FARMACOLOGIA

iFarmaci è Il più diffuso e famoso prontuario farmaceutico professionale per iOS. Affidabile, veloce, facile da usare, sempre aggiornato e in continuo miglioramento. Contiene tutti i farmaci, in commercio e fuori commercio, compresi i farmaci ospedalieri, specialistici e veterinari. I dati sono aggiornati costantemente circa una volta al mese. Non richiede connessione internet: i dati sono interamente contenuti nell’applicazione e sono certificati da S’moove Software, azienda leader nel settore dei gestionali per farmacia.

  • ricerca per nome commerciale, principio attivo o codice AIC;
  • lettura del codice a barre sulla confezione;
  • ricerca di un testo nelle monografie, filtrata per categoria, forma, prescrizione, ricetta, presenza di glutine o lattosio, stupefacente, dopante o veterinario;
  • navigazione per classificazione ATC;
  • navigazione per azienda.

InfusiCalc
è un calcolatore della dose di farmaco che può essere utilizzato sia per infusioni continue che per farmaci in bolo somministrati per via parenterale, adatti per l’uso in anestesia, pronto soccorso, terapia intensiva, recupero medico e molti altri campi medici.
Il suo scopo è quello di permettere:

  • Il calcolo della portata di infusione in ml/h basati su altre unità base come mcg/kg/min.
  • Il calcolo di dosi in bolo in termini assoluti di dose o volumi basati su dosi in base al peso (ad esempio da mg/kg a mg per ml)
  • La conservazione di concentrazioni standard di soluzioni e normali intervalli di dosi, per facilitare la preparazione delle soluzioni e la scelta dei tassi.
  • La conversione di dosi differenti e tassi da un tipo ad un altro.
    I farmaci possono anche essere raggruppati in “set” di procedura o di situazione (ad esempio “neuro”, “intubazione rapida”, “pediatria”), funzione che consente la visione contemporanea di farmaci e dosi.

MEDICINA DI LABORATORIO

Medical Lab Tests
Medical Lab Tests tratta gli esami di laboratorio più comuni e la loro interpretazione. L’applicazione è stata classificata al primo posto nella classifica di iMedicalApps.com:
Personalmente ho amato Medical Lab Test e l’ho trovato lo strumento più utile per me in reparto. Mostra i valori laboratoristici di riferimento e ha una vasta quantità di informazioni […]. Penso che ogni medico e studente di medicina potrebbero trarre grandi vantaggi dalle informazioni contenute nell’appMedical Lab Test. ”

LabGear – Medical Lab Values & Tests Reference
LabGear è lo strumento tascabile più avanzato per esaminare i test di un laboratorio medico con contenuti “peer reviewed” per tutti gli operatori sanitari, studenti, medici ed infermieri. L’app include:

  • Libreria completa dei test di laboratorio con diagnosi differenziale e sintomi correlati;
  • Sistemi: Ematologia (esami del sangue), ormoni, sistemi cardiovascolare, polmonare, gastrointestinale, nefrologia, marcatori tumorali, Gravidanza, Immunologia;
  • Pannelli Chimica: pannello metabolico di base, pannello metabolico completo, quadro ematico completo, pannello epatico, profilo lipidico, profilo della coagulazione, profilo diabetico, analisi delle urine;

The Sanford Guide to Antimicrobial Therapy
La Guida Sanford alla terapia antimicrobica (29.99$ /annuali con abbonamento In-App) è l’applicazione ufficiale della medesima guida Sanford stampata, con contenuti digitali esclusivi e numerose caratteristiche interattive che la rendono una risorsa indispensabile per i medici professionisti di oggi.
Infatti, per ben 46 anni, La Guida Sanford alla terapia antimicrobica è stato il riferimento clinico più importante per il trattamento delle malattie infettive.

APP MEDICI: SEZIONE RADIOLOGIA

Osirix HD
OsiriX HD è un software DICOM per iOS: DICOM è lo standard digitale per l’archiviazione e il trasferimento di immagini mediche. OsiriX HD consente il download e la manipolazione di una serie di immagini direttamente sul dispositivo iOS. Inoltre OsiriX HD è in grado di visualizzare immagini da tutte le modalità di imaging (ecografia o US, TAC o CT, risonanza magnetica MRI, PET, ecc) nel loro formato nativo standard DICOM utilizzato nel settore medico/scientifica.OsiriX HD è completamente conforme allo standard DICOM ed è in grado di ricevere immagini da qualsiasi dispositivo di imaging DICOM attraverso le reti Wi-Fi o 3G. Questa applicazione è stata progettato per funzionare perfettamente con qualsiasi software compatibile DICOM, compresi i PACS, le workstation e le modalità di acquisizione.

Dicom Mobile
Dicom Mobile, non avendo certificazioni, non può essere utilizzato come un dispositivo medico a scopo diagnostico ne per qualsiasi altra pratica clinica. Può essere usato invece come software a scopo di ricerca o scientifico. Dicom Mobile è un semplice ma potente visualizzatore DICOM per iPhone e iPad, permette di aprire e visualizzare in 2D immagini mediche in una vasta gamma di formati DICOM e di modalità (supporta US, TC, RM, NM, XA, CR, PX). L’app integra un gestore di file completo, è possibile creare una nuova cartella, tagliare, copiare e incollare file e/o cartelle, rinominare un file o una cartella, eliminare file o cartelle.

RICERCA E AGGIORNAMENTO

Pubmed on tap
PubMed On Tap cerca sui portali PubMed e PubMed Central per trovare, visualizzare e importare le informazioni di riferimento e il file in pdf dell’articolo completo (se si dispone di privilegi di accesso). È possibile cercare nella propria biblioteca personale, organizzare i riferimenti in gruppi (statici e intelligenti) ed inviare riferimenti via e-mail dal proprio dispositivo a se stessi o ad altri in forma adatta per la lettura o l’importazione in applicazioni per pc desktop. Molte caratteristiche di PubMed On Tap sono ottimizzate per il recupero e la gestione dei riferimenti (ricerche booleane avanzate, ricerca di “full text” o “free full text”, richiamare ricerche recenti, ecc.);

Journal Club: Landmark medical trials at your fingertips
Journal Club passa in rassegna i migliori articoli in medicina interna li mette a portata di mano. Scritte a medici, le review di Journal Club sono distillate in bocconi facilmente “digeribili” dai clinici. Lo staff di Journal Club compie un duro lavoro revisionando la letteratura in modo che il medico possa concentrarsi su ciò che è più importante: la cura del paziente. Caratteristiche principali: interfaccia semplice; curata da medici; ricerca di articoli per nome, data, specialità e patologia; possibilità di impostare preferiti ad accesso rapido.

Imparare l’Inglese Medico: comunicare e curare in inglese
Stavolta MOSAlingua, startup che sviluppa applicazioni per apprendere le lingue su dispositivi mobili, si è superata, creando un’app che davvero può risultare determinante per:

  • Professionisti del settore sanitario (medici, infermieri, operatori socio-sanitari) che vogliono sentirsi più a proprio agio con l’inglese (gestione di pazienti non italiani, scambi con colleghi stranieri, conferenze, articoli)
  • gli studenti (infermieri e medici) che vogliono preparare degli esami in inglese o studiare/lavorare all’estero
  • i pazienti che devono comunicare con un medico sul loro stato di salute o su quello di un parente/amico.

Alla prova di MOSAlingua “Medical English” abbiamo scoperto la vastità di informazioni contenute in esso: vocaboli ed espressioni di uso comune (più di 3000), esercitazioni, pronuncia, il tutto corredato con un ottimo metodo di apprendimento basato su solide fondamenta scientifiche che promette di padroneggiare l’inglese medico orale e scritto in soli 10 minuti al giorno. Da notare che i contenuti sono di ottima qualità vagliati e verificati da professionisti del settore sanitario. Davvero consigliata e ad un prezzo di lancio di soli 9,99€ (con uno sconto del 60% durante il periodo di lancio)

STRUMENTI PRATICI E CALCOLATORI

Graphic Emogasanalisi
Graphic Emogasanalisi permette la valutazione grafica dell’EmoGasAnalisi (EGA) al fine di migliorare la comprensione e la valutazione dello scambio dei gas e dell’equilibrio Acido-Base del paziente. Questo è possibile attraverso la lettura integrata della pressione parziale di ossigeno (PaO2), della pressione parziale di anidride carbonica (PaCO2) e del pH con due grafici: Il grafico PaCO2-PaO2 ed il grafico PaCO2-pH. Per una più esaustiva valutazione dei disordini metabolici, l’Anion Gap (AG) può essere facilmente calcolato con un intuitivo metodo grafico.

MediMath Medical Calculator
MediMath è l’app che permette di avere 135 tra le più importanti formule, equazioni mediche e score a portata di mano sul proprio dispositivo iPhone, iPod Touch o iPad. Grazie ad una interfaccia semplice ed immediata puoi finalmente perdere meno tempo cercando la formula giusta e dedicarne di più ai tuoi pazienti.L’applicazione è disponibile interamente in italiano e la traduzione delle formule è ad opera del Dott. Luca Rossi dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca.

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